HO MESSO IL VINO IN FRIGO, C’E’ SUL FUOCO IL SUGO,
METTO LA TOVAGLIA MA QUALCOSA MI ATTANAGLIA:
NON VORREI MORIRE SE LA VEDO ENTRARE,
HO STUDIATO UN PIANO PER NON FARLA ANNOIARE.
IN FONDO HO MOLTA ESPERIENZA, LA TATTICA LA CONOSCENZA,
NON VOGLIO METTERMI A NUDO.
NEL FORNO L’ARROSTO E’ANCORA CRUDO.
SUONA IL CAMPANELLO E LA FACCIO ENTRARE,
SEMBRA BEN DISPOSTA HA VOGLIA DI COLLABORARE.
DOPO AVER MANGIATO SI ALZA SORRIDENDO,
HO CAPITO TUTTO: NON CI CREDO STO SOGNANDO.
LA FACCIO ENTRARE SENZA FRETTA, LE PIACE LA MIA CAMERETTA,
LEI VUOLE GIOCARE COL GLUTEO, ANCH’IO VOGLIO GIOCARE
MA COL SUBBUTEO.
IL SUBBUTEO NON SI TOCCA, NON MI PARLAR DI FIGA,
NON MI PARLAR DI GNOCCA, IL SUBBUTEO NON SI TOCCA.
IL SUBBUTEO NON SI SPOSTA, VORRESTI AVERMI DIETRO,
TI VEDO PREDISPOSTA (VORRESTI LA SUPPOSTA),
IL SUBBUTEO NON SI SPOSTA.
SEMBRA NON CAPIRE, CI VUOLE COSI’ POCO,
EPPURE SONO FACILI LE REGOLE DEL GIOCO.
NON LA POSSO BIASIMARE, C’E’ RIMASTA MALE
DI DOVER GIOCARE CON LA GERMANIA FEDERALE.
STIAMO PERDENDO UN SACCO DI TEMPO,
IL SUBBUTEO E’ IL MIO PASSATEMPO.
ZIO PORCO INIZIAMO A GIOCARE, VUOI PROPRIO FARMI INCAZZARE.
LE REGOLE SONO LE REGOLE, NON PUOI CAMBIARE LE REGOLE.
LE REGOLE LE DECIDO IO, IL SUBBUTEO E’ SOLO MIO.
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