AL SUONO DEL DODICESIMO RINTOCCO DELLA CAMPANA DELLA CHIESA DI SAN GAETANO NOTO IL MIO SEGUGIO CHE CON FARE ALLARMATO MI INDICA L’USCIO.
VEDENDOLO CONTORCERSI PER GLI SPASMI DOVUTI A UN'ALTERAZIONE DELL’ALIMENTAZIONE NON CORRETTA, PRENDO LA DECISIONE DI PORTARLO A FARE UNA PASSEGGIATA SULLE RIVE DEL FIUME PO DIETRO LA SOCIETÀ BOCCIOFILA DEL GRAZIANO.
MENTRE MI APPRESTO A SCENDERE LE SCALE MI ACCENDO LA PIPA CONTENENTE VECCHIO TABACCO DELLA MANIFATTURA E GUSTANDONE QUESTO NUOVO FUMO COSÌ RICERCATO, OSSERVO IL MIO CANE CHE MI SCODINZOLA FELICE SCORRAZZANDO PER VIA TELEMACO SIGNORINI. DECIdO DI FARGLI UNA CAREZZA, GLI SUSSURRO DOLCI PAROLE E LO RINGRAZIO DI ESISTERE.
LUI CORRE, CORRE ED IO GLI SORRIDO FACENDOGLI CAPIRE CHE NON POSSO SEGUIRLO IN TUTTE LE SUE SCORRIBANDE, NON AVENDO CON ME LA BATTERIA DI RISERVA DEL MIO PACEMAKER. MI ACCORGO ANCHE DI AVER DIMENTICATO A CASA IL SUO PREZIOSISSIMO GUINZAGLIO, COSÌ NON FACCIO IN TEMPO A FERMARLO MENTRE FA LE COCCOLE AD UN RAGAZZINO. IL RAGAZZINO È SCORTESE CON IL MIO SPLENDIDO CANE, TANTO CHE LUI, SENZA FARLO APPOSTA, GLI FA UN PICCOLO GRAFFIO SULL'EPIDERMIDE DEL MALLEOLO.
ESAMINO LA FERITA DEL PICCOLO E NOTO CHE È POCA COSA E CHE NE AVRÀ PER POCHI GIORNI. INTANTO NON RICORDO PER QUALE MOTIVO SONO QUI A PASSEGGIARE CON IL MIGLIORE AMICO DELL'UOMO, MA TUTTO QUESTO POCO IMPORTA: LO ABBRACCIO E LO RIPORTO A CASA PERCHÉ GLI VOGLIO BENE.
DECIDO DI LAVARLO, GLI SPAZZOLO QUESTO PELO CHE SEMBRA LA PELLICCIA DI UNA VOLPE ARGENTATA, POI LO RILAVO PERCHÉ MI SONO DIMENTICATO DI METTERE IL BALSAMO. QUINDI L'ASCIUGO, MA QUANDO LO OSSERVO NEL DETTAGLIO RILEVO DELLE TRACCE DI FORFORA, QUINDI PRENDO LA SAGGIA DECISIONE DI RILAVARLO, UTILIZZANDO SHAMPOO SPECIFICO PER PELOPONNESO. E MENTRE IL CANE È FELICE PER IL PROLUNGARSI DELLE SUE OPERAZIONI DI TOILETTE, GLI ESEGUO UNA PEDICURE, IL CANE MI GUARDA E CAPISCO CHE ANCHE LUI MI VUOLE BENe..
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